VENTI ZECCHINI D’ORO

di Pasquale Festa Campanile e Luigi Magni
con Edoardo Ciufoletti, Valentina Conti, Alessandro Giova, Gioia Montanari, Dario Riggio, Angelica Granato Renzi, Monica Cacciamano, Fabio Camassa, Stefano Sarra
e con la partecipazione di Angelo Sorino
scene Erika Cellini
costumi Valentina Conti ed Erika Cellini
scultura di scena Ilaria Sartini
musica Fiorenzo Carpi e Giovanni Bocci
regia Andrea Pergolari

 

Pasquale Festa Campanile è stato uno degli intellettuali di maggior successo del Novecento italiano: per questo i suoi film ed i suoi romanzi erano osservati con astio e con sospetto dalla critica dell’epoca. Luigi Magni è stato il cantore della storia di Roma: anticlericale, irriverente, filologo e coltissimo dietro la sua leggerezza. Molto legati da un umorismo irridente, da una comicità goliardica pronta ad aprirsi ad un’autentica vocazione malinconica e melodrammatica, hanno scritto insieme film e commedie di successo: si devono a loro (ed all’amico Massimo Franciosa) due capolavori del teatro musicale e della commedia romana: Rugantino e Le voci bianche. L’interesse per la storia medievale, per l’intrigo erotico e gli equivoci osceni, per le radici del teatro comico, li portò a scrivere questo interessantissimo Venti zecchini d’oro: a metà tra la commedia musicale e quella godereccia rinascimentale. Ci sono dentro infiniti riferimenti a Bandello, Machiavelli, Aretino, Sacchetti, Ariosto, Boccaccio, ma soprattutto l’autentica passione per la farsa e lo spirito satirico. Noi lo riproponiamo come una nostra scommessa, puntando tutto sul meccanismo comico.

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